sabato 20 agosto 2011

VERRANNO A CHIEDERTI DEL NOSTRO AMORE




Penso alle tante situazioni delle nostre giornate in cui affrontiamo dei dialoghi con il nostro prossimo.
Nei posti più disparati tipo in ufficio, al bar, dal medico, in parrocchia, dal parrucchiere, in carcere, in coda per entrare in un museo, fra auto incrociatesi e ferme nel bel mezzo di una strada, nella cittadina dove vivo capitano spessissimo questi blocchi stradali, pare che sia normale…
Questi sono i luoghi comuni (o quasi);
Gli argomenti?
In genere si parla  di tasse e crisi economica, di pettegolezzi di vario genere, di donne (o di uomini), della posizione presa, condivisibile o meno,  da quel settimanale sulla storia dei nostri giorni, di fatti di cronaca tipo l’ultimo disumano omicidio avvenuto in famiglia, di disoccupazione e gratta e vinci, di problemi di salute…

“In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?”
Diciamoci la verità: è una domanda poco comune, che non ci poniamo e che non rivolgiamo al nostro prossimo;
senza voler dispiacere nessuno devo dire che neppure in luoghi tipo la parrocchia questa domanda circola molto…
D’altronde se venisse  qualcuno a chiederci per strada “chi è per te Gesù” penseremmo subito questo è “esaurito” o ci vuole vendere qualcosa o appartiene a qualche gruppo fuori dalla Chiesa alla ricerca di proseliti o ha la “capa fresca” con tutti i problemi che abbiamo da affrontare oggi!.

Sapete, è un brutto segno che ci fa intendere che abbiamo fatto “accomodare” fuori dalla nostra vita proprio Lui, Gesù, che Gesù non c’entra con la nostra vita!
Allora, caro fratello, cerchiamo di capire se Cristo ha a che fare con la nostra realtà quotidiana, se i problemi che abbiamo trovano in Gesù una soluzione,
lasciamoci rivolgere la domanda che per il cristiano vale una vita:
ti avverto, è una domanda particolare perché ci mette in discussione non come filosofi ma concretamente come viviamo.
Francesco, Raffaele, Domenico, Simona, Fiorella, Michele, Angela…
 per te chi è Gesù Cristo?
Gesù non fa questa domanda ai suoi discepoli perché ha una crisi d’identità…
Gesù vuole che i suoi discepoli conoscano la loro identità….!
Se sei vero cristiano devi sapere chi è nella tua vita Gesù Cristo!
Da questa risposta personale puoi capire di chi sei discepolo.
Il cristianesimo non è un’ideologia, una bella dottrina morale ma è “il mio rapporto con Gesù”, io sono come Gesù, amo come Gesù!
Guarda che è fondamentale per ognuno di noi conoscere veramente chi è Cristo, da questa conoscenza si concretizza il nostro rapporto con Lui e con il prossimo.
D’altronde, le stesse risposte degli apostoli non sono andate oltre il riconoscere Gesù come un profeta.
Ma Gesù non è solo un profeta!
Gesù non è solo un “guaritore” che invochiamo in certi frangenti della nostra vita;
Gesù non è un dio un po’ strano ed incomprensibile da tenerci buono con qualche preghiera onde evitare che ci accadano fatti brutti…..;
Gesù non è un ansiolitico che ci toglie l’insostenibile oppressione della vita.

Vuoi sapere chi è per te Gesù?
Chiedilo alle azioni della tua vita, al tuo comportamento quotidiano, al rapporto che hai con il prossimo, al rapporto che hai con il tuo corpo, al posto che occupa il denaro nella tua vita.
Questa è la risposta che la nostra carne dà alla domanda di Dio.
Questa è la risposta che noi diamo concretamente e quotidianamente a Dio.
Poi, caro fratello, c’è una risposta che non viene dalla nostra carne ma che viene dallo Spirito di Dio che ogni cristiano battezzato ha, è la risposta di San Pietro:
“Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”.
La risposta di Pietro è la risposta che lo Spirito Santo può e vuole dare in ognuno di noi.
E’ la risposta del figlio che conosce il Padre, è la risposta molto compromettente, che ci impegna ad essere figli del Dio vivente.
Figli della vita e non della morte.
Dio che ama l’umanità ha dei figli che amano l’umanità, in tutte le sue culture, colori e diversità…..
Amare come Gesù ama è quanto viene chiesto ancora oggi ad ognuno di noi, in ogni condizione sociale di vita:
Sei un politico? Ama e servi come Gesù;
Sei un genitore? Ama e servi come Gesù;
Sei un ordinato? Ama e servi come Gesù;
Sei un commerciante? Ama e servi come Gesù…

Ogni furto, ogni menzogna, ogni adulterio, ogni peccato verso il prossimo, fosse anche una tassa non pagata, testimonia che Gesù per te non è il Figlio di Dio! 
Predicare di essere di Cristo e non essere segno concreto della Sua presenza è uno scandalo insopportabile!
Fratello mio, può essere ripetitivo ma com’è importante (ed impegnativo) fare come Gesù!

Voglio salutarti questa settimana con un racconto lasciatoci da  un certo San Francesco d’Assisi, per caso hai mai sentito parlare di questo diacono Santo?

Un giorno il beato Francesco, presso Santa Maria degli Angeli, chiamò frate Leone e gli disse: “Frate Leone, scrivi”. Questi rispose: “Eccomi, sono pronto”.

“Scrivi cosa è la vera letizia”.
“Viene un messo e dice che tutti i maestri di Parigi sono entrati nell’Ordine; scrivi, non è vera letizia.
Così pure che sono entrati nell’Ordine tutti i prelati d’Oltre Alpe, arcivescovi e vescovi, non solo ma perfino il re di Francia e il re d’Inghilterra; scrivi: non è vera letizia.
E se ti giunge ancora notizia che i miei frati sono andati tra gli infedeli e li hanno convertiti tutti alla fede, oppure che io abbia ricevuto da Dio tanta grazia da sanar gli infermi e da far molti miracoli ; ebbene io ti dico: neppure qui è vera letizia”.

“Ma cosa è la vera letizia?”

“Ecco, tornando io da Perugia nel mezzo della notte, giungo qui, ed è un inverno fangoso e così rigido che, all’estremità della tonaca, si formano dei ghiaccioli d’acqua congelata, che mi percuotono continuamente le gambe fino a far uscire il sangue da siffatte ferite. E io tutto nel fango, nel freddo e nel ghiaccio, giungo alla porta e dopo aver a lungo picchiato e chiamato, viene un frate e chiede: “Chi sei?” Io rispondo : “Frate Francesco”. E quegli dice: “Vattene, non è ora decente questa di arrivare, non entrerai”. E mentre io insisto, l’altro risponde: “Vattene, tu sei un semplice ed un idiota, qui non ci puoi venire ormai, noi siamo tanti e tali che non abbiamo bisogno di te”. E io sempre resto davanti alla porta e dico : “Per amor di Dio, accoglietemi per questa notte”.

E quegli risponde: “Non lo farò, vattene dai Cruciferi e chiedi là”.

Ebbene, se io avrò avuto la pazienza e non mi sarò conturbato, io ti dico che qui è la vera letizia e qui la vera virtù e la salvezza dell’anima”.

                 Abbiamo un po’ di strada da fare…, forse…
                     Ma scusa, voglio chiederlo ancora,  per te chi è  Gesù?
                    un servo inutile che lentamente e suo malgrado percorre la strada della perfetta letizia